La bambina che aveva parole

Questo albo illustrato permette di avvicinarsi a un tema molto delicato quale quello dell’abuso e del maltrattamento nell’infanzia. Ma è uno strumento utile per affrontare ed elaborare anche forme di diversità meno drammatiche ma che comunque creano disagio e fanno sentire diverse/i.

Nina, una bambina che, si intuisce, è vittima di violenza assistita, lascia la sua famiglia, trasferendosi dalla zia, in attesa di frequentare una nuova scuola.
Grande osservatrice degli elementi più suggestivi che scorge curiosa dalla sua finestra, e che le permettono di isolarsi dal suo vissuto problematico, a scuola si sente disorientata, tra gli sguardi di chi la vede una bambina diversa. Poi l’amicizia speciale con Elena, un’atmosfera serena, inclusiva che l’insegnante e l’assistente sociale sanno costruire intorno a lei, le consentiranno di salvarsi, di esprimere pienamente il suo talento espressivo e a far sì che gli altri la riconoscano nella propria singolarità.
Nina, diventata grande, torna con sua figlia a rivedere la giostra della sua infanzia, ad ascoltarne la musica e a ricordare le difficoltà superate.
Ma ora è felice.

Scrive Elena Malaguti nella postfazione: “Questo albo illustrato può essere utilizzato come mediatore per promuovere la resilienza in educazione“. Per accompagnare nel processo di resilienza è indispensabile sviluppare la capacità di empatia, la capacità di vedere la realtà con gli occhi dell’altro/a. La resilienza di Nina si sviluppa grazie alla capacità empatica delle persone che ha la fortuna di incontrare, inclusa la sua coetanea. Persone che l’aiutano a fidarsi, a creare dei legami, a condividere anche grazie al riconoscimento delle sue capacità che la sostiene ad uscire dal suo guscio di vittima e ad entrare in quello di studente cercando, e trovando, dentro di sè le abilità e capacità necessarie. Le bellissime illustrazioni accompagnano il percorso di Nina. Via via che la bambina si apre alla comunità educativa e individua le sue particolari risorse, le parole e le illustrazioni si illuminano, prendono colore e ci raccontano le nuove risorse della piccola.

Il libro nasce dal Progetto Uscire dal Guscio: educare alle differenze. Un Festival di Letteratura per infanzia e adolescenza, alla sua quarta edizione, che ha l’obiettivo di condividere percorsi culturali ed educativi di relazioni paritarie e non discriminatorie, per scardinare una cultura sessista fondata su comportamenti stereotipati, disuguaglianza dei generi ed uso della violenza psicologica e fisica.

Martedì 8 Giugno ore 18.00
MATILDA EDITRICE
La bambina che aveva parole, di Maria Grazia Anatra. Illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini
Con l’autrice interviene Antonella Petricone

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