INSEGNARE COMUNITA’ A SCUOLA | Desiderio, differenze, relazioni: uno sguardo femminista che attraversa i saperi

INSEGNARE COMUNITA’ A SCUOLA
Desiderio, differenze, relazioni: uno sguardo femminista che attraversa i saperi

ROMA 6 MARZO 2023 H 10/18 – FEMINISM – CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA
È vero, non si è mai parlato tanto di scuola come dall’inizio della pandemia, cui si è aggiunta, a tre anni
dall’inizio del Covid-19, anche la propaganda del nuovo ministro «del merito», ma in che modo se ne è
parlato e tra quali soggetti? La scuola italiana è abitata da 8,5 mln studentə e da 800 mila docenti di cui
l’83% è donna eppure un’educazione sentimentale e contro le violenze e un linguaggio oltre il canone
tradizionale sono lasciate alle (poche) storie di formazione personale.
Qual è il rapporto tra scuola e femminismi, proveremo a metterlo a tema nell’incontro, Insegnare comunità
a scuola. Desiderio, differenze, relazioni: uno sguardo femminista che attraversa i saperi (titolo
volutamente mutuato dal celebre libro di bell hooks), organizzato da Leggendaria/Cara Prof, Società Italiana delle Letterate, Manifestolibri, Indici Paritari, Associazione Orlando, con la collaborazione di Archivia e dell’Associazione le Altre, il 6 marzo 2023 dalle 10 alle 18 a Feminism fiera dell’editoria femminista alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, un luogo e un evento niente affatto neutri rispetto alle pratiche e alle culture di genere. (accrediti per docenti entro il 4/3, sul link: https://forms.gle/Qo4BHVAQSRvPjTE89).
Spesso una causa dell’abbandono scolastico, che è al 15% con l’Italia quart’ultima tra i paesi Ocse,
sono i disturbi di ansia e depressione che colpiscono 1 minore su 4 (Sinpia 2022; Analisi
dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza sulla dispersione scolastica, giugno 2022).
Docenti, studentə, genitrici, amministratrici pubbliche, scrittrici, proveranno a intrecciare connessioni tra
percorsi e pratiche che forzano il canone verso le relazioni, perché si facciano finalmente politica femminista,
superando l’isolamento e l’idea che la scuola sia immutabile, quando invece è dentro di essa che la società
cambia. Eppure le politiche educative, sociali, del lavoro e della salute mentale, non sono prioritarie in
un paese sostanzialmente per vecchi (187,6 anziani ogni 100 giovani) ma lo è la formazione forzata
(350 studenti in PCTO alla base militare di Signonella).
Certo è difficile e servono tempi lunghi per far rinascere il desiderio, le/i docenti hanno un reddito inferiore
del 13% rispetto alla media Ocse (rapporto 2020); le donne in Italia hanno un reddito inferiore del 23%
rispetto agli uomini, ma cambiare la scuola nella scuola e con la scuola è possibile, anzi sta già
avvenendo, basta uno sguardo femminista per accorgersene e avvicinare la buona politica alla scuola,
perché oggi il partito più votato tra le/i docenti nelle politiche 2022 è stato FdI (Ipsos, 2022).
Tessiamo reti.

Ufficio stampa:
Cara Prof/Leggendaria: Silvia Neonato silvia.neonato@gmail.com;
Manifestolibri: Simona Bonsignori redazione@manifestolibri.it;
SIL: Chiara Zanini ufficio.stampa.zanini@gmail.com;
Feminism: Angela Gennaro a.gennaro@gmail.com

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